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martedì 14 dicembre 2010

Alda Merini: l'amore è un delirio. A Foggia il monologo teatrale di Cosimo Damato e Giovanni Block

Il regista pugliese Cosimo Damiano Damato, dopo il film 'Una donna sul palcoscenico', (66^ Mostra del Cinema di Venezia) continua il suo omaggio alla poetessa dei navigli, questa volta con un monologo teatrale.

A portarlo in scena è lo stesso regista che è la voce recitante di "Alda Merini, l'amore è un delirio"; le scenografie digitali sono di Giuliano Grittini.

Sul palco con Damato anche la complicità musicale di Giovanni Block alle prese con le ballate di Roberto Vecchioni. Block ha già lavorato con Damato in "Son sfiorite le rose" con Arnoldo Foà e in "Via Crucis" con Isabella Santacroce, vincitore del Premio Musicultura, Tenco e Gaber, è uno fra le nuove leve della musica d'autore italiana nonché fra i nomi probabili della prossima edizione di SanRemo.

Damato racconta la Merini attraverso aneddoti e leggendo poesie per lo più inedite, un viaggio che racconta un incontro fra i due fatto di gesti, parole, sguardi. Un dialogo privato che trasuda dolore ma che rivela l'anima più segreta e nascosta della Merini, la sua sapienza antica e il suo candore. La poetica, la filosofia, la genialità della Merini viene raccontata da Damato grazie ad un canovaccio che affronta i temi del dono della poesia, del misticismo, della seduzione, della musica.

Damato, in passato, ha già portato la Merini in teatro con la voce di Carlo Delle Piane accompagnato da Marco Poeta e di recente con un reading speciale a Parigi con Lunetta Savino, ma questa volta è lo stesso regista a raccontarla in questo spettacolo.

Al regista pugliese Alda ha dedicato anche una delle sue ultime poesie, dettata al telefono come sempre: "Io guardo la tua anima e mi sento disincantata. Ci sono donne che hanno inventato la favola della bruttezza. Ci sono donne che hanno inventato la favola della bellezza. Ma il vero mostro che abbiamo in noi è la nostra pietà La pietà non si compra. Cosimo, Io e te siamo amici di pietà nascoste. Sappiamo che Maria Vergine è mostro di castità. Noi vediamo la donna bella e la osanniamo, ma dentro è piena di brutture nascoste, Ma io e te che siamo brutti e buoni chissà che mostri siamo. Certamente una nuova specie che nascerà nel futuro".

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