POLO INTERNAZIONALE DELLA CULTURA MEDITERRANEA
Barone Colucci: "La rivoluzione del lavoro deve partire da Monopoli"
Il Polo Internazionale della Cultura Mediterranea, un progetto di lavoro ideato dal barone Vitantonio Colucci e facente parte del programma elettorale del Movimento Politico "Monopoli che Lavora", da realizzare a ridosso del Castello Carlo V, vuole rappresentare la rivoluzione del lavoro, dell'occupazione e dello sviluppo economico che parte proprio da Monopoli e si estende a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.
"Adesso dobbiamo passare dalle parole ai fatti, concretizzando dei risultati - ha spiegato il Barone Colucci - tocca alle istituzioni ad ogni livello, dimostrare che un altro futuro è possibile, che proprio da Monopoli può partire dalla rivoluzione silenziosa, che permetterà di seguire e sviluppare un circo virtuoso di una vera economia e dunque dell'occupazione".
Il Barone Colucci infatti, coerentemente con quanto aveva pensato di realizzare personalmente in caso di vittoria elettorale, si sta ora prodigando, comunque per consegnare alle istituzioni, su un piatto d'argento, un progetto di lavoro dalle linee guida chiare, poiché chiari devono essere gli intenti: dare nuova dignità ai cittadini e in modo particolare a tutti i giovani di Monopoli e non solo, perché a loro appartiene il futuro.
"Sono convinto che le Istituzioni, oggi più che mai solerti alle necessità di sviluppo di lavoro per i giovani in modo particolare comprendano la portata del mio <Progetto>, che non è affatto un'impresa faraonica, bensì un sistema reale di opportunità che se ben pianificato a livello locale, regionale, nazionale e internazionale permetterà a tutti di creare economia, attraverso il lavoro".
Seguendo questo progetto avremo modo di verificare una reale inversione di tendenza, il Barone annuncia una rivoluzione del lavoro che parte proprio da Monopoli.
Se riflettiamo sul suo studio di fattibilità posso certamente dire che il Polo Internazionale della Cultura Mediterranea rappresenta un progetto vero che fa sognare, ma per Colucci i sogni non devono rimanere mai nei cassetti, pertanto si augura che le Istituzioni, per il bene di tanti giovani possano prendere seriamente in considerazione questo progetto rivoluzionario.